THIS IS.. UN DODICENNE ALLO SBANDO

THIS IS ENGLAND (Gran Bretagna, 2006)

Un film di Shane Meadows

Con Thomas Turgoose, Stephen Graham

I bambini sono sempre più spesso protagonisti al cinema; dalle commedie agli horror, dai fantasy ai grandi drammi sono in molti casi i piccoli attori a portare sulle loro esili spalle il peso di interi film, ma accade raramente che continuino la strada del successo una volta cresciuti. Auguriamoci però che accada al giovane e talentuoso Thomas Turgoose, protagonista del bellissimo film di Shane Meadows This is England. Siamo nel 1983 e il piccolo Thomas, scoperto dal regista attraverso un programma che si occupa di dare sostegno ai bambini svantaggiati, interpreta Shaun, un dodicenne problematico che abita con la madre in un povero quartiere londinese. La perdita del padre, morto nella guerra delle Falkland, e le continue derisioni da parte dei compagni di classe rendono la vita del bambino un inferno, il suo carattere ruvido e solitario non lo aiuta certamente a migliorare la situazione. Le cose per Shaun iniziano a cambiare il giorno in cui, tornando da scuola si imbatte in un gruppo di skinheads, ragazzi più grandi di lui, coi quali stringe una forte amicizia divenendo una sorta di mascotte, amato e rispettato. Shaun si trova fin da subito a proprio agio nel nuovo ambiente e per inserirsi meglio nel gruppo cambia anche il proprio look, capelli rasati, dr. Martins, camicia a quadri e bretelle; un cambiamento che preoccupa la madre la quale però dopo aver conosciuto i vari componenti del gruppo sembra tranquillizzarsi. Tra una ragazzata e l’altra le giornate sembrano passare serene, ma l’elemento disturbante è pronto ad entrare in azione. Durante una festa tra amici entra in scena, dopo aver scontato tre anni di prigionia, Combo; il carismatico leader del gruppo è pronto dopo gli anni passati in carcere a riprendersi il ruolo che gli spetta, ma qualcosa in lui è cambiato. Durante gli anni trascorsi “al fresco” Combo si è avvicinato infatti alle idee razziste e nazionaliste dei naziskinheads, ed ora è pronto a fare il lavaggio del cervello al resto del gruppo. Alcuni si fanno affascinare dai suoi discorsi, altri decidono di allontanarsi. La banda si divide ed il piccolo Shaun decide di stare dalla parte di Combo, travolto dall’ammirazione verso quest’ultimo. Inizierà una sorta di indottrinamento del dodicenne, che verrà coinvolto in azioni violente ai danni di immigrati, soprattutto pakistani. La spirale di violenza inizia però ad insinuarsi anche tra i membri stessi del gruppo fino all’uccisione da parte di Combo, accecato dalle sue stesse idee estremiste, di un componente della banda al quale Shaun è molto legato, il tutto davanti ai suoi spaventatissimi occhi di bambino. Il piccolo attore è straordinario, il suo sguardo esprime rabbia e fragilità, senso di impotenza e voglia di fuga. Il film offre alcune sequenze memorabili, dialoghi azzeccati, personaggi ben descritti ed un’accurata ricostruzione degli anni ’80. Non si può restare indifferenti di fronte ad una storia cosi’ dura e difficile da digerire, ma nella scena finale è racchiusa la speranza di una vita migliore: Shaun getta nel mare la bandiera con la croce di San Giorgio che gli era stata regalata da Combo, la stessa bandiera che con profondo senso di appartenenza aveva appeso alla finestra della sua cameretta.

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